Come l'introduzione della settimana corta influisce sulla selezione di talenti in Italia.
Attrarre e reclutare i talenti giusti è uno dei compiti più importanti per qualsiasi organizzazione e, al giorno d’oggi, è diventato anche uno dei compiti più difficili e impegnativi. Questo perché le aziende si trovano ad affrontare una serie di sfide quando si tratta di reclutare e attrarre talenti che sono in continua transformazione.
Infatti, in uno scenario con un mercato del lavoro in continua evoluzione ed un panorama sempre più competitivo, è aumentata negli ultimi anni l’importanza di costruire un’esperienza aziendale per i talenti che tenga conto di fattori che in futuro diventeranno sempre più importanti per attirarli e trattenerli in un azienda, come il focus sulla salute mentale e al benessere psicofisico, lo sviluppo di un ambiente di lavoro inclusivo e l’investimento in formazione e sviluppo del personale.
Tutti questi fattori ed aspettative verso le aziende, contribuiscono a rendere il reclutamento e l'attrazione più difficili che mai e contribuiscono all’aumento della consapevolezza di un cambiamento ed evoluzione immediata tra le aziende di tutto il mondo.
Esistono varie strategie per l’attrazione dei talenti che consentono di identificare, reclutare e trattenere lavoratori qualificati e che possono rivoluzionare positivamente l’esperienza aziendale in tutti gli aspetti. Una di queste strategie importanti per l’attrazione dei talenti è l’introduzione della settimana corta nel piano aziendale.
Cos'è una settimana corta e quali sono i suoi vantaggi
La settimana corta consiste in una settimana lavorativa più breve di quella tradizionale di cinque giorni, dove i dipendenti possono prendersi uno o due giorni liberi dal lavoro ogni settimana.
Questa nuova idea fu introdotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, i quali condussero uno studio sperimentale sull’impatto dell’introduzione della settimana corta in 61 aziende inglesi.
Queste aziende, operanti in settori diversi, per 6 mesi hanno ridotto del 20% l'orario di lavoro per tutto il personale lasciando invariato lo stipendio.
Dopo questo periodo di sperimentazione, è stato dimostrato che la settimana corta ha migliorato il morale ed il benessere dei lavoratori, riducendo lo stress ed aumentando la loro motivazione e produttività. Inoltre sono diminuiti i giorni di malattia domandati ed il turnover è calato del 51%. In tutto questo, i ricavi delle aziende sono rimasti invariati.
Una settimana lavorativa più breve può avvantaggiare sia i datori di lavoro che i dipendenti: assegnare più tempo libero per riposarse migliora il morale ed il benessere dei lavoratori, riducendo lo stress ad aumentando la loro motivazione e produttività soddisfando le loro esigenze lavorative. Per quanto riguarda i datori di lavoro, li aiuta a ridurre i costi associati all’assunzione e alla formazione di nuovo personale, a ridurre la necessità di pagare gli straordinari ed a fornire ai dipendenti la flessibilità necessaria per gestire la propria forza lavoro in modo efficente.
E’ quindi un ottimo modo per le aziende per rimanere competitive nel mercato globale pur fornendo ai propri dipendenti una migliore qualità della vita.
L’impatto della settimana corta sul reclutamento di talenti
La settimana corta ha un impatto sul modo in cui i datori di lavoro selezionano e assumono il personale. Con meno ore di lavoro, i datori di lavoro potrebbero aver bisogno di cercare candidati più efficienti che siano in grado di lavorare in modo rapido ed efficace per portare a termine il lavoro in un lasso di tempo più breve.
Le aziende quindi devono considerare come una settimana lavorativa più breve influirà sulla loro capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti e come adattare le proprie esigenze di personale per far fronte a settimane più brevi senza compromettere la produttività o la qualità dell’organizzazione.
Introduzione della settimana corta in Italia
In Italia, il concetto di settimana corta sta diventando sempre più popolare negli ultimi anni. Questa possibilità di cambiamento si inserisce in un dibattito già ampiamente presente all’interno di altri paesi. Infatti la settimana corta di 32 ore anziché 40 è già in fase di sperimentazione in molto stati come Beglio, Inghilterra e Spagna.
Recentemente, anche in Italia stanno emergendo iniziative in tale direzione, come per esempio l’impresa Intesa San Paolo che da gennaio 2023, ha iniziato ha sperimentare questa nuova modalità di lavoro.
Bisogna però considerare che, anche se questo sistema lavorativo può potenzialmente portare diversi vantaggi, ci sono alcune sfide che dovrebbero essere prese in considerazione che riguardano l’adattamento dei datori di lavoro e dei dipendenti, l’impatto sul mercato del lavoro, sui livelli di produttività e persino sull’economia del paese.
Secondo i dati Ocse 2021, l’Italia è uno dei paesi industrializzati del mondo che lavora proporzionalmente di più ma che si contraddistingue, al contempo, per una bassa produttività.
E’ chiaro quindi che l’introduzione della settimana corta in Italia, se non accompagnata da un efficiente impianto produttivo necessario per generare produttività, può condurre al rischio che che ciò non comporti miglioramenti macroscopici in termini di competitività sui mercati internazionali.
Come possono le aziende adattare i loro modelli di lavoro per raggiungere il successo con una settimana lavorativa più breve?
Un modo efficiente è concentrarsi sulla qualità del lavoro piuttosto che sulla quantità. Le aziende devono stabilire aspettative ed obiettivi chiari per i dipendenti in merito ai loro compiti lavorativi e garantire che rispettino le scadenze. Inoltre, le aziende dovrebbero cercare modi per semplificare i processi e utilizzare la tecnologia per automatizzare le attività più semplici.
Ciò consente ai dipendenti di avere più tempo per concentrarsi su attività di alto valore e difficoltà che richiedono creatività e capacità di risoluzione dei problemi. Infine, le aziende dovrebbero fornire opzioni di programmazione flessibili in modo che i dipendenti possano trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale.
Procedendo quindi per questi step, sarà possibile comprendere ed osservare efficientemente l’impatto dell’introduzione di questo nuovo modello di lavoro nelle aziende italiane, con l’intento di procedere e guardare verso il futuro del mondo del lavoro.
Come utilizzare la settimana corta per identificare ed attrarre talenti in Italia
Implementare una settimana corta per il reclutamento di talenti in Italia, con le giuste strategie, può portare numerosi vantaggi per le aziende. Infatti può aiutare ad attrarre e trattenere i talenti migliori, creando un equilibrio tra lavoro e vita privata per i dipendenti e aumentandone la produttività.
Per fare ciò, i datori di lavoro devono creare una chiara descrizione del lavoro che delinei le competenze e le qualifiche che stanno cercando nei potenziali candidati. Questo è importante perché la settimana corta può offrire ai datori di lavoro un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro offrendo orari di lavoro più flessibili ai candidati, incoraggiando la collaborazione tra i team e consentendo loro di lavorare in modo più intelligente piuttosto che più duro.
E’ possibile quindi constatare che la settimana corta può essere un ottimo strumento e vantaggio per attrarre e reclutare talenti, soprattutto nel mercato del lavoro italiano altamente competitivo. Aiuta a selezionare il personale in modo più efficiente e veloce e mirato a rendere elevata al massimo la produttività all’interno dell’azienda e al reclutamento efficiente dei migliori talenti da tutto il mondo.
Nonostante i numerosi vantaggi, quando si tratta di reclutamento di figure altamente specializzate, possono esserci molte difficoltà. Per questo motivo è conveniente mettersi in contatto con una figura di reclutamento professionale e preparata. A RED.Recruitment, il nostro team di esperti, oltre ad offrire servizi di reclutamento, offrono servizi di consulenza mirati a raggiungere soluzioni efficaci ed attrarre i migliori talenti qualificati.
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